Dìa de los muertos in Messico

Arrivai a Oaxaca dopo un viaggio in pullman di alcune ore da Città del Messico e appena sceso percepii subito un profumo intenso. Era il mese di ottobre che, come tutti gli anni, è il periodo di raccolta del cempasùchil, cempoalxochitl in lingua nahuatl, che significa il fiore dagli infiniti petali. Il fiore del dìa de Muertos, il Giorno dei Morti ci avvisa che si avvicina il momento in cui le anime di chi ci ha lasciato hanno la possibilità di tornare, per poche ore, tra i propri cari. Allora tutte le famiglie si recano al cimitero per attendere l’arrivo delle anime, portandosi dietro mezcal, aguardiente, pan de muertos, pietanze cucinate e grandi quantità di frutta da mangiare insieme a loro. Le tombe vengono ricoperte di fiori, di doni e di candele. Il fumo dolce del copal sale da centinaia di incensari disposti intorno alle tombe. Al calare del sole il cimitero viene avvolto dall’oscurità e migliaia di candele iniziano a brillare. Centinaia di volti indigeni, raccolti intorno alle tombe, vengono illuminati dalla loro luce tremolante. Tra fiori, candele e copal, bambini, donne e uomini, seduti o sdraiati in terra conversano, mangiano, cantano e ridono, bevendo aguardiente o mezcal insieme alle anime dei loro cari che, dopo poche ore, dovranno tornare nel regno dei morti.